Test Psicodiagnostici: Curiosità e Importanza di Strumenti come il Test dell’Albero e della Famiglia

Nel vasto mondo della psicologia, i test psicodiagnostici proiettivi rappresentano strumenti affascinanti e potenti, capaci di aprire finestre profonde sull’universo interiore della persona. Tra questi, il Test dell’Albero e il Test della Famiglia occupano un posto speciale, soprattutto quando si parla di bambini e adolescenti, ma anche negli adulti, per esplorare dinamiche inconsce e vissuti emotivi.
In questo articolo scopriremo insieme cosa sono, a cosa servono e perché sono così importanti, arricchendo il tutto con alcune curiosità che spesso affascinano anche chi non è del mestiere.

Cosa sono i test psicodiagnostici proiettivi?

I test proiettivi sono strumenti utilizzati in psicologia per indagare aspetti profondi della personalità, delle emozioni e delle relazioni che non emergerebbero facilmente attraverso un colloquio diretto.
Attraverso il disegno, la narrazione o la libera associazione, il soggetto proietta su un compito neutro i suoi vissuti interiori, i suoi conflitti, le sue paure, ma anche le sue risorse e potenzialità.

Non si tratta di “test da superare” o di “quiz con risposte giuste o sbagliate”, ma di strumenti che aiutano il clinico a leggere il mondo interno della persona.

Tra i più noti:
Test dell’Albero (o “Tree Test”)
Test della Famiglia (o “Family Drawing Test”)
Test della Casa (spesso somministrato insieme agli altri due)


Il Test dell’Albero: cosa racconta un semplice disegno?

Il Test dell’Albero è stato ideato dallo psicologo svizzero Karl Koch e, a prima vista, potrebbe sembrare un semplice disegno: “Disegna un albero, come vuoi tu”.
Ma dietro quella richiesta così semplice, si nasconde un mondo.

Cosa si osserva?

  • La radice: il legame con le proprie origini, la stabilità, la sicurezza di base.
  • Il tronco: la forza dell’Io, la gestione degli impulsi, la capacità di affrontare le sfide.
  • La chioma (rami, foglie): il rapporto con l’esterno, la socialità, il modo di comunicare.

Cosa può emergere?

  • Alberi spogli o senza radici possono indicare insicurezza o senso di instabilità.
  • Tronchi molto grandi o molto sottili parlano della forza percepita di sé (o della mancanza).
  • Rami spezzati, intrecciati, o foglie cadenti possono raccontare di ferite emotive, conflitti, paure.

 A cosa serve?

  • Valutare l’autostima e la percezione di sé.
  • Indagare la presenza di traumi o difficoltà emotive.
  • Esplorare il modo in cui la persona sta radicata nel mondo e nelle relazioni.

Il Test della Famiglia: il disegno che parla di legami

Il Test della Famiglia, ideato da Louis Corman, chiede semplicemente: “Disegna una famiglia, qualsiasi famiglia“.
Ma dietro questa semplice frase si nasconde un potente strumento per esplorare il mondo affettivo e relazionale della persona.

Cosa si osserva?

  • Chi viene disegnato e chi no: chi viene incluso o escluso dice molto sul vissuto familiare.
  • Posizione e distanza tra i membri: parla della percezione dei legami affettivi, delle alleanze e dei conflitti.
  • Dimensione dei personaggi: a volte, genitori piccolissimi o bambini giganti parlano di ruoli invertiti o percezioni distorte dei ruoli familiari.
  • Espressioni e dettagli: sorrisi, mani che si toccano, sguardi possono raccontare la qualità dei rapporti.

Cosa può emergere?

  • Conflitti nascosti: tensioni non dette, paure, gelosie.
  • Bisogni affettivi: chi è “troppo lontano” nel disegno può rappresentare qualcuno da cui ci si sente distanti o trascurati.
  • Ruoli e aspettative: bambini che si disegnano “genitori” o che escludono un fratello possono lanciare messaggi forti.

 A cosa serve?

  • Comprendere le dinamiche familiari percepite.
  • Rilevare sofferenze emotive non espresse verbalmente.
  • Offrire uno strumento di apertura per il dialogo in terapia.

 Perché questi test sono così importanti?

  1. Parlano quando le parole mancano
    Non tutti riescono a parlare delle proprie emozioni, soprattutto i bambini. Questi test danno voce a ciò che è nascosto.
  2. Rivelano conflitti inconsci
    Aspetti profondi della personalità, paure e desideri possono emergere spontaneamente.
  3. Strumenti di osservazione per genitori, insegnanti, terapisti
    Aiutano a comprendere il mondo interno del bambino o del paziente, offrendo spunti preziosi per il lavoro educativo o terapeutico.
  4. Valutano il percorso evolutivo
    Osservando come cambiano i disegni nel tempo, si può monitorare l’evoluzione emotiva e psicologica della persona.
  5. Utile anche negli adulti
    Anche gli adulti, messi di fronte a una richiesta “creativa” come un disegno, possono far emergere vissuti profondi legati alla loro storia, alla famiglia d’origine, alle relazioni attuali.


Curiosità che forse non sapevi

Il Test dell’Albero è stato inizialmente usato con i pazienti psichiatrici, ma oggi è ampiamente diffuso anche nelle scuole e nelle valutazioni psicologiche per l’infanzia.

Alcuni bambini disegnano alberi con occhi e bocca, proiettando così le proprie emozioni sull’albero stesso: un albero “triste” o “felice” dice tanto sul loro mondo emotivo.

Nel Test della Famiglia, alcuni bambini disegnano se stessi piccolissimi e lontani dal gruppo: spesso è un segnale di solitudine percepita o di difficoltà nell’integrarsi nel nucleo familiare.

Anche il colore scelto nei disegni è importante: colori vivaci indicano apertura, colori scuri o assenza di colori possono segnalare chiusura o vissuti dolorosi.


Conclusione: perché usarli e conoscerli

I test proiettivi come il Test dell’Albero e il Test della Famiglia non sono solo strumenti clinici:
Sono chiavi di accesso al mondo interiore,
Aiutano a dare voce a ciò che non si riesce a dire,
Offrono preziose informazioni per aiutare davvero chi si trova in difficoltà.

Per questo motivo, psicologi, educatori, insegnanti, operatori dell’infanzia e della genitorialità dovrebbero conoscerli e, quando necessario, affiancarsi a professionisti esperti per interpretarli correttamente.

In un mondo dove il “non detto” pesa spesso più delle parole, dare uno spazio creativo e accogliente per esprimersi può fare la differenza.

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